L’efficacia del CBD per la cura della fibromialgia

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La coltivazione della canapa legale rimane ancora oggi una realtà caratterizzata da continue contraddizioni e contrasti. Le testimonianze dell’efficacia dei prodotti contenenti il CBD sono in aumento e a questo si affiancano continue ricerche scientifiche che tendono a dimostrare come per determinate tipologie di malattie, la marijuana legale migliora la qualità di vita del soggetto. Se sei alla ricerca di ulteriori informazioni in merito alle differenze tra coltivazioni outdoor ed in serra clicca qui.
Se il principio attivo dei prodotti a base di CBD funziona in patologie in cui la scienza moderna non ha trovato soluzioni, perché non utilizzarlo? In questo articolo andremo a sottolineare il legame tra il CBD e la fibromialgia.


La fibromialgia e la sindrome da stanchezza cronica

Ma che cos’è la fibromialgia? L’etimologia del temine ci può essere di aiuto, dato che la parola è composta da tre vocaboli, ovvero “fibros” che fa riferimento alle fibre del tessuto connettivo come pelle, tendini e strutture ossee, “mys” che deriva dal greco e identifica i muscoli nella sua complessità ed “algia” che fa riferimento al concetto di dolore. Componendo la parola si avrà una patologia infiammatoria cronica e sistematica, caratterizzata da dolore diffuso e localizzato e che fa riferimento all’ambito reumatico e neurologico.
Una malattia difficile da determinare, dato che spesso si confonde con altre forme di infiammazioni temporanea come quelle legate all’artrite, abbastanza diffusa anche se poco conosciuta, dato che incide sul 3% della popolazione mondiale. La sua scoperta è stata alquanto recente dato che è datata agli inizi degli anni 90 e ancora oggi vi sono studi e sperimentazioni riguardanti i medicinali che possono produrre effetti positivi.
Ciò che caratterizza questa malattia è uno stato infiammatorio diffuso e che parte da punti che vengono chiamati trigger points e che sono identificati in 18 parti del corpo. L’infiammazione di queste zone determina un’irradiazione del dolore, con una sensazione di continua astenia. Dato che la fibromialgia interviene sia sull’ambito muscoloscheletrico che su quello neurovegetativo, dopo trent’anni dalla sua scoperta ancora non si ha una terapia farmacologica univoca che possa avere delle risposte soddisfacenti. In questa prospettiva l’utilizzo dei prodotti a base di CBD come la canapa light, ha rivoluzionato anche il modo di trattare la fibromialgia. Ma quali sono i vantaggi di utilizzare questi composti?


La marijuana è una pianta erbacea che cresce molto facilmente in climi temperati e caratterizzata per esemplari di tipo maschile e femminile. In particolare è il fiore della pianta femmina, con forme molto simili alle escrescenze ad essere stato oggetto di desiderio, da millenni, degli esseri umani. Infatti la cannabis per secoli è stata uno strumento ricreativo e medicinale, per poi agli inizi del ‘900 essere identificata in quanto droga pericolosa e come tale considerare la sua coltivazione e consumo illegale. L’enorme attenzione mediatica e scientifica che si è determinata sulla canapa e sulla sua coltivazione sia in maniera privata che commerciale, riguarda la presenza di sostanze come i cannobinoidi, i terpenoidi e flavonoidi.
Nel 1940 si riuscì ad isolare il CBD acronimo che sta ad indicare il cannobidiolo, il quale produce degli effetti positivi sul corpo, dato che ha proprietà rilassanti, analgesiche e antispasmodiche. La grossa problematica riguarda però l’altro composto principale presente nella canapa, ovvero il THC il tetraidrocannabinolo.
Questa molecola si lega a particolari recettori del sistema nervoso centrale come i Cb1 e il Cb2, determinando degli scompensi dal punto di vista neurologico con effetti che intervengono sulle capacità motorie e cognitive di un soggetto.
La canapa legale o anche conosciuta come cannabis light è stata sviluppata isolando i composti di THC e mantenendone in quantità ridotte all’interno di un determinato prodotto, il quale conterrà quindi un alto contenuto di CBD.


I prodotti a base di CBD e l’effetto sui malati di fibromialgici

Ma perché può essere determinante l’assunzione di prodotti con alto contenuto di CBD per un soggetto fibromialgico? È importante a questo punto comprendere come questa molecola abbia delle proprietà che sono definite eccezionali dal punto di vista medico, intervenendo in modo positivo sulla cura di diverse malattie sia degenerative che infiammatorie.
Un soggetto che è affetto da fibromialgia, avrà una percezione di sofferenza continua su tutto il corpo. Infatti la patologia agisce sui centri del dolore abbassando la soglia in maniera esponenziale. Per questo la puntura di uno spillo può essere paragonata a un taglio, e si avrà una percezione di calore e di freddo al di fuori della norma. Inoltre con un’iperstimolazione del sistema nervoso centrale e periferico, si determinano anche effetti come insonnia, astenia e stati d’ansia che determinano un peggioramento della qualità di vita. Le conseguenze sono enormi, con effetti psicologici, dato che non è facilmente riconoscibile e non prevede una cura specifica e definitiva.
Ma quali possono essere gli effetti benefici di impiegare la cannabis light o i prodotti a base di CBD nella cura di questa patologia? È importante considerare che gli studi in questione sono molto recenti e per questo gran parte dei risultati ottenuti sono su un campione ristretto di malati, ma hanno suscitato molto interesse, dato che l’incidenza è elevata. Ciò vuol, dire che sui soggetti affetti da fibromialgia, il trattamento con il CBD ha prodotto diversi effetti benefici:

• analgesico: le molecole intervengono sui recettori del dolore, con la conseguenza di ridurre la sensazione di sofferenza e contribuendo al processo rigenerativo della muscolatura che nel caso di un fibromialgico è perennemente infiammata. Inoltre, spesso si hanno picchi di dolore in alcuni punti del copro, che vengono attenuati con applicazioni locali;
• antispasmodico: tra gli effetti della fibriomialgia vi è la contrazione spasmodica e involontaria dei muscoli, con il relativo esaurimento energetico e un dolore costante. Grazie all’azione della marijuana legale e dei prodotti a base di CBD, questi eventi possono essere ridotti in maniera esponenziale;
• effetto rilassante: l’azione dei prodotti contenenti CBD interviene su tutto il sistema muscolare e neurologico, creando una sensazione di rilassamento e di benessere che viene percepito anche da un soggetto fibromialgico, attenuando la percezione di continua tensione muscolare;
• migliora il sonno: la qualità del sonno viene migliorata, dato l’abbassamento della sensazione di dolore e della tensione muscolare, contribuendo quindi a una rigenerazione sia dal punto di vista articolare sia mentale;
• effetto ansiolitico: spesso chi soffre di fibromialgia è soggetto anche a stati di ansia e a fasi depressive. Il CBD agisce al fine di regolarizzare tale condizione psicologica migliorando le capacità di un soggetto di controllare il proprio stato emotivo;
• regola le percezioni fisiche: i pazienti fibromialgici sono spesso sottoposti a variazioni della sensazione di caldo, freddo e del tatto. L’azione antinfiammatoria e rilassante del CBD contribuisce a migliorare tale condizione;
• effetto psicologico: infine si deve considerare anche un effetto generale sul soggetto che si determina con l’assunzione di un prodotto a base di CBD. Infatti si ha la consapevolezza di un miglioramento dal punto di vista fisico anche se temporaneo e di avere la possibilità di assumere una sostanza del tutto naturale e che può contribuire a combattere la malattia.


I prodotti a base di CBD: quali utilizzare e dove acquistarli

Ma quali sono le tipologie di prodotti che possono adattarsi alla patologia in questione? In primo luogo si può adoperare la cannabis contenete alte percentuali di CBD, che può essere assunta in vario modo. Sarà possibile infatti acquistarla sotto forma di integratori o di prodotti alimentari. Inoltre alte quantità di cannobidiolo sono presenti nell’olio a base di CBD, contenuto in comodi flaconcini e con una percentuale pari al 5% di questa molecola. La sua assunzione può essere effettuata direttamente in loco, sulla pelle e quindi producendo il suo effetto direttamente sul trigger point infiammato del fibromialgico, oppure assumendolo anche per via orale, ponendo alcune gocce sotto la lingua.
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