Tendenze: l’arte del caffè

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C’è quello aromatizzato alla vaniglia e quello al pepe, il rarissimo Porto Rico Fino AA coltivato sulle montagne yauco e quello “solido” ideato da Ferran Adrià. Vero e proprio must che non teme cali stagionali (c’è anche il tipo “shakerato”), il caffè da semplice rito mattutino o pomeridiano sta diventando una vera e propria moda collettiva, una tendenza che dagli Stati Uniti si sta trasferendo da noi. Grazie anche all’apertura di veri e propri concept bar tutti dedicati alla bevanda più consumata al mondo. Si calcola che siano oltre 400 miliardi le tazze di caffè consumate ogni anno in tutto il pianeta, nonostante il suo valore nutritivo sia praticamente pari a zero (è dovuto quasi totalmente allo zucchero con il quale viene dolcificato). Questo perché il piacere di berne una tazzina travalica il semplice senso del gusto, colpendo anche l’odorato e la vista. Un insieme di sensazione che ha fatto nascere nuovi locali di tendenza, che mescolano il caffè all’arte, il design al piacere di una conversazione in pieno relax. Sempre con la tazzina in mano. Qualche esempio? L’Illy Mind, tre spazi “per la mente del visitatore” aperti nelle corderie dell’Arsenale alla Biennale di Venezia, dove discorrere piacevolmente di arte moderna seduti su poltrone futuribili. A Trieste l’azienda triestina ha aperto il primo dei suoi Illy bar concepts, il Barviadelletorri che offre una carta dei caffè con scelta fra cappuccino alla viennese, marocchino, gocciato e all’americana. E che dire del Coffee Design della Triennale di Milano, dove si può gustare una tazzina di caffè al pepe o alla miscela di cioccolato su sedie moderne design firmate da grandi maestri. Miscele esclusive, novità un po’ folli. Queste le ricette di altri locali celebri convertiti alla passione del caffè. E’ il caso dell’Enoteca Ferrara di Roma, che propone vere e proprie rarità scovate dal cacciatore di aromi Gianni Farsi. Oppure dei Center Lavazza, che servono il primo caffè solido della storia, creato dal famoso chef catalano Ferran Adrià, un vero divertissement fatto con miscela di caffè, zucchero e gelatina che viene solidificata per sei ore in uno speciale sifone. Una volta servito nella tradizionale tazzina, ha la consistenza di una mousse fresca e compatta che non si beve ma si degusta col cucchiaio.